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Antonietta Cozzo | Backstage

Antonietta Cozzo | Backstage

L’intervista di oggi è diversa, questa volta non siamo all’oscuro della persona che intervisteremo… anzi! Lei è Antonietta Cozzo, vi dice niente questo nome? Ebbene sì, stiamo proprio parlando della mamma della nostra, ormai grande amica e sostenitrice, Gisella Cozzo.     Gisella è stata una delle nostre prime interviste, quando ancora non avevamo messo piede down under. Il suo entusiasmo, ed i suoi racconti per l’Australia ci avevano già fatto sognare… e poi, al momento della menzione alla mamma noi non abbiamo potuto che desiderare di intervistarla. L’energia che ha Gisella le è stata certamente tramandata dalla madre. Dopo un lungo viaggio durato mesi, siamo arrivati a Melbourne, in questa città moderna ed iper-attiva vive Antonietta Cozzo e noi non vediamo l’ora di conoscerla . Incredibile come, appena visti ci abbia accolto come figli… dolcetti, sorrisi e tante attenzioni. Sapeva molto bene del nostro progetto e non vedeva l’ora di farne parte. Fa sempre piacere trovare bella gente, ma essere accolti con quell’ospitalità genuina, tipica degli italiani ha sempre un effetto forte su di noi. Prima di intervistare Antonietta, l’abbiamo incontrata più volte ed è sempre stata unica. Piena di energia, una signora matura ma che ha un entusiasmo ed una voglia di vivere da far invidia ad un ventenne. Questa è certamente una delle cose che più ci hanno colpito. Antonietta è arrivata in Australia perché promessa sposa ad un’italiano che già viveva oltre oceano. Lei, però, tenace e decisa, una volta arrivata a Melbourne trovò un escamotage per evitare di sposarsi e prendere in mano la sua vita. Il giorno dell’intervista Antonietta ci aspetta nella sua...
Sisto Malaspina | Backstage

Sisto Malaspina | Backstage

Abbiamo appena terminato la radio intervista presso SBS, la radio italiana di Melbourne. Tanta emozione… in realtà solo un assaggio di quella che vivremo da oggi grazie al prossimo intervistato. Denis ci chiede se vogliamo andare con lui ad una tavola calda italiana, piuttosto nota qui a Melbourne. Inizialmente siamo incerti, abbiamo già diverse interviste di ristoratori… ma, visto che abbiamo ancora del tempo, decidiamo di andarci. Melbourne è sicuramente una delle città australiane con una presenza italiana tra le più consistenti. Camminando per Lygon Street se ne ha la conferma, la concentrazione di attività italiane, soprattutto nella ristorazione è davvero alta. Non tutti gli italiani, però, vivono in questa zona della città… c’è un ristorante che è conosciuto, non per il luogo in cui si trova, ma per chi lo gestisce, è Pellegrini’s Espresso Bar e Sisto Malaspina ne è il gestore. Imbocchiamo Bourke Street, la strada è leggermente in salita ed ecco che ad un incrocio, sulla nostra sinistra vediamo il locale che cerchiamo.     Una grande vetrata, la porta stretta tutta sulla sinistra, il ristorante pienissimo di gente, proviamo ad entrare ma siamo bloccati all’inizio dalla gente che aspetta di ordinare. Dev’essere davvero buono qui se è così pieno. Mentre aspettiamo ci guardiamo intorno, il locale ha proprio l’aspetto di una tavola calda, è lungo e stretto, la gente pranza direttamente seduta sul bancone e sopra le loro teste un grande tabellone in legno con scritto in rosso il menù: spaghetti al pomodoro, gnocchi fatti in casa, lasagne al forno… il trionfo dei sapori italiani. C’è un gran chiacchierio… sì, siamo proprio in un locale targato...
Ubaldo Larobina | Backstage

Ubaldo Larobina | Backstage

Scende fitta fitta, è vero, in Australia non abbiamo trovato molta pioggia, ma oggi sembra davvero una giornata autunnale. Non importa, dobbiamo solo raggiungere la location della nostra intervista. Oggi saremo ospiti di una casa editrice, anzi “la casa editrice”, infatti questa è la sede giornalistica più importante per gli italiani in Australia… via di corsa con l’ombrello in mano… Il Globo, e soprattutto il suo fondatore Ubaldo Larobina ci stanno aspettando!     Arriviamo in anticipo, saliamo le scale, non è difficile trovare il piano giusto fuori dall’entrata c’è una grande scritta “Il Globo”, ci siamo! Appena entrati chiediamo di Ubaldo Larobina ma non è ancora arrivato, il traffico oggi a Melbourne sembra essere intenso. Mentre lo aspettiamo ci guardiamo intorno, ci sembra proprio di essere in Italia, un grande bancone come reception, dietro una signora con gli occhiali occupata a rispondere al telefono, ogni tanto si scorge qualcuno sul corridoio che passa da una stanza all’altra, qualche risata e chiacchiera in sottofondo rende piacevole l’attesa. Non dobbiamo aspettare poi molto, Ubaldo Larobina apre la porta della sede. È vestito elegante, giacca, camicia, ai polsi i gemelli e naturalmente la cravatta. Nonostante l’aspetto composto e formale ci da subito una buona impressione, il suo sguardo è serio, ma dirigendosi verso di noi i suoi occhi sorridono e ci accoglie invitandoci ad accomodarci nel suo ufficio. Wow, questo sì che è un bel posto dove lavorare, una stanza spaziosissima, qualche quadro storico appeso, alcune copie delle prime edizioni, tutto ordinato, pulito. In fondo alla stanza la scrivania di Larobina.       Avete presente quando un oggetto dà l’idea di essere vissuto? questa è...
Dritti verso sud alla velocità del… Ghan!

Dritti verso sud alla velocità del… Ghan!

Sempre di corsa! Arriviamo giusto in tempo per ripartire alla volta di Adelaide, South Australia.  Ad aspettarci, ancora per poco, c’è il Ghan. In una saletta ci fanno prendere le cose essenziali per questo lungo viaggio in treno, i bagagli più ingombranti vengono caricati in un vagone apposito. Questo storico treno taglia l’Australia esattamente in due, partendo da Darwin e scendendo giù fino ad Adelaide. Davanti a noi quasi due giorni di viaggio. Dopo tanti chilometri alla guida l’idea di stare comodamente seduti ammirando i paesaggi scorrere è decisamente allettante. La nostra mascotte Ari di Cathay Pacific Airways non resiste, e ci chiede di farle una foto di fronte al leggendario Ghan, non possiamo che accontentarla 😉     Il treno è davvero lunghissimo, totalmente grigio, l’unica punta di colore è data dalla locomotiva, tutta rossa, come anche il nome del treno “The Ghan” che, accompagnato dal simbolo di un dromedario, si trova affisso sul lato dei vagoni. Nella nostra testa ci immaginiamo già le nostre cuccette, una nuova piccola casa per quasi due giorni…saliamo, ma quello che troviamo davanti ai nostri occhi è ben diverso. Non si sa perchè immaginavamo un treno elegante e curato, resta il fatto che i vagoni sono piuttosto stretti, non ci sono scompartimenti ma tutto open space, o per lo meno questa è la nostra posizione. Prendiamo posto, ormai è ora di andare. Le partenze dei treni, Ghan compreso, hanno quel non so che di piacevole, il vagone inizia a muoversi lentamente, si sente il rumore del grande peso di questo mezzo incamminarsi lungo i binari… assomiglia un po’ alla metafora della vita L’importante...
Uluru e la sua magica energia!

Uluru e la sua magica energia!

Uluru aspettaci, stiamo arrivando! Il nostro incontro con il simbolo dell’Australia è sempre più vicino… ormai non stiamo più nella pelle, il pensiero di avere ben presto Uluru davanti agli occhi rende questa attesa un crescere di tensione positiva. A bordo della nostra jeep raggiungiamo la struttura dove soggiorneremo, il Sails in the Desert Resort. Appena entrati restiamo senza parole. Northern Territory Australia ci ha voluto davvero fare un fantastico regalo facendoci dormire in questo resort dei sogni. Una struttura davvero spaziosa ed elegante, con ogni comfort, da wifi (per noi molto prezioso) a un’area relax con morbidi divanetti (che noi abbiamo occupato con laptop e fotocamere per portarci avanti con il lavoro), piscina, immenso giardino e poi… il ristorante… ma di questo parleremo in un secondo momento, è ora di prepararci! Per cosa? Siamo stati invitati alla serata “Sounds of Silence”, cena all’aperto con vista Uluru! Questa volta anche noi ci vestiamo a puntino… l’attesa ed emozione è tanta!     Un autobus ci aspetta fuori dalla hall del resort, saliamo, insieme a noi molti turisti provenienti da ogni parte del mondo. In pochi minuti arriviamo, scendiamo dal bus ed i nostri piedi sprofondano nella sabbia ancora calda del deserto, un percorso segnato da candele ci indica la via da seguire. Difficile spiegare battendo sui tasti di una tastiera cosa accadrà da questo momento in poi…siamo nel deserto, sul lato destro del sentiero un unico albero un pò rinsecchito, e proprio là, dietro ai suoi rami si intravede… l’emozione ci fa pure uscire una frase assurda Ma è proprio lui? è Uluru? Eh già, cosa mai potrebbe essere se non lui! È proprio lì, fermo immobile,...

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