da Emiliano Bechi Gabrielli | Ago 7, 2015 | Backstage, Backstage Australia
“Carpe Diem”… Pianificando i nostri spostamenti nel Western Australia alla ricerca di storie italiane, siamo stati attirati, calamitati dal nome di questa azienda agraria di Margareth River. “Carpe Diem”, è bastato solo il nome a farci capire che la storia della famiglia Anderle non avremmo dovuto farcela scappare, e così abbiamo colto l’attimo. Dopo aver lasciato Perth alla volta del sud con il nostro mini campervan, siamo di stanza nella incantevole Gracetown, un piccolo agglomerato di villette affacciate su una piccola baia fuori dal tempo, dove il 99% delle persone surfano. Qualsiasi sia il loro lavoro, il risveglio mattutino sulla cresta dell’onda non lo perderebbero per nulla al mondo. Margareth River dista poco, così prendiamo appuntamento un pomeriggio sul tardi con Gianfranco per conoscerci e dare un primo sguardo alla sua azienda. Il paesaggio è tutto un susseguirsi di collinette cosparse di vigneti, salici, pini e ulivi. Percorrerlo in auto, finestrini aperti e vento in faccia è un risveglio di sensazioni sopite, è sentirsi in Italia; i profumi riempiono il cuore e gli occhi strabuzzano. Non c’è forse nemmeno bisogno di scrivere che sbagliamo strada un paio di volte almeno, ma dopo lungo peregrinare scorgiamo il cartello giusto, “Carpe Diem Vineyards” è li davanti a noi. Entriamo in un parco, un bosco, forse una riserva. Percorriamo la stradina sterrata di accesso alla proprietà in silenzio, estasiati e il nostro stupore si moltiplica nell’arrivare davanti alla casa che affaccia su un lago, “un lago, c’è un lago Denis!!”. La nostra è quella sensazione che tutto sia al posto giusto e che non esista niente di più armonioso. ...
da Emiliano Bechi Gabrielli | Lug 27, 2015 | Backstage, Backstage Australia
“Dobbiamo incontrare una ragazza domani, si chiama Sonia” “Benissimo e cosa fa qui?” “Balla…”. Semplicemente balla Sonia Tardioli, danza sulla vita con passi leggeri ma decisi, come quello che l’ha portata in Australia il 24 dicembre del 2013. Facciamo un passo indietro, proprio l’ultima sera a Milano, prima di partire per l’Australia a gennaio 2014, incontriamo a cena Federica che Denis conosce da anni, ci racconta di una sua amica che si è da poco trasferita a Perth. “Sonia è forte”, ci dice. “dovete assolutamente incontrarla, ha qualcosa di speciale dentro, vi piacerà.” Sono passati circa quattro giorni da quando siamo arrivati in Australia, ci siamo assestati, il mitico Murray oramai ci ha adottato e scarrozzato in giro per i dintorni di Perth nella nostra sfrenata ricerca di storie italiane. Il quinto giorno però decidiamo di noleggiare un’auto e siamo così pronti per andare a conoscere Sonia a South Perth. Ci ha invitato a una cenetta di amici suoi italiani, e dopo grandi difficoltà nel trovare la stradina giusta, in ritardo di buoni tre quarti d’ora, per non smentirci mai, sporchi e malconci, veniamo accolti in un minuscolo appartamentino da vampate di affetto italiano, condite da cibarie immancabilmente nostrane. Quella sera per la prima volta tocchiamo con mano una realtà bellissima, il legame profondo che si instaura repentino fra queste persone unite da un bisogno latente, a volte inconfessato, di affetto; quello che hanno lasciato in Italia, ma che ricercano qui dall’altro lato del mondo. Ci sono tre siciliani, un napoletano e due torinesi (non è una barzelletta); mangiamo, brindiamo e scherziamo; c’è...
da Emiliano Bechi Gabrielli | Feb 11, 2014 | Diario di Viaggio
Perth è una città sorniona, ma culturalmente molto vivace. Proprio nel periodo in cui siamo stati suoi ospiti, si sono susseguiti, nell’ordine: Australia Day, Fringe World Festival, concerto dei Pearl Jam, Perth Festival, Laneway Festival e concerto di Bruce Springsteen. Mica male per una ventina di giorni! Peccato solo non essere riusciti a trovare i biglietti per i Pearl Jam, mio sogno da anni. Perth, che a fine del XIX secolo era considerata come il “luogo dove chiunque poteva diventare milionario”, è una città di grandi imprenditori, che qui hanno fatto la propria fortuna. Guardando l’elenco delle 100 persone più importanti della storia del Western Australia – “The business leaders who shaped WA 1829 – 2013”, stilato dall’autorevole quotidiano The West Australian – fa impressione e desta orgoglio notare la grande quantità di italiani presenti nella lista. Uno di questi è Tony Fini. Nato nel 1931 a Casoli, fra le montagne abruzzesi, parte per l’Australia a 19 anni, solo e determinato a raggiungere il successo. Iniziando dal nulla, da lavori umilissimi, nel giro di pochi anni riesce ad avviare la propria società di costruzioni e diventare leader nel settore edilizio. Conosciamo Mr. Fini quasi per caso, ad una cena alla quale ci ritroviamo, come pesci fuor d’acqua, all’Italian Club di Fremantle. Forse siamo noi prevenuti o forse davvero in Italia non capita molto spesso che una persona dell’importanza e del carisma di Tony Fini, da perfetto sconosciuto, si segga con te mezz’ora, entusiasta di raccontarti la sua storia e di conoscere la tua, ti inviti a cena al Perth Football Club (di cui è naturalmente il socio più influente)...
da Emiliano Bechi Gabrielli | Feb 1, 2014 | Diario di Viaggio
Oggi, guardando la cartina dell’Australia, una di quelle come ce n’erano appese nelle classi elementari, ci siamo resi conto davvero dell’enormità dell’Australia. La parte di Western Australia che abbiamo percorso finora, da Perth giù fino alla Valley of Giants, che a noi sembrava una distanza pazzesca, altro non è che uno spicchietto di questa isola gigante del sud del mondo. E quello che sa offrire uno spicchio di Australia è da non credere. E’ difficile non essere rapiti ad ogni cielo stellato, ad ogni spiaggia nascosta e selvaggia, ma magnifica nella sua imperiosità, ad ogni uccello multicolore che ti sveglia con il suo verso la mattina e ad ogni canguro che ti attraversa la strada indifferente, ad ogni sguardo che si perde in un cielo stellato sconosciuto a noi Europei. Prima tappa, la sorniona Perth e la sua vasta area metropolitana che si adagia verso l’Oceano Indiano con Fremantle come suo storico porto e luogo di primo sbarco in Australia di migliaia di immigranti italiani che dalla fine del XIX secolo al secondo dopoguerra, contribuirono enormemente alla creazione di quella che oggi è un importantissimo porto e una tranquilla ed elegante cittadina. Tracce d’Italia in questo lato remoto d’Australia ne abbiamo trovate un po’ ovunque. Più che di tracce, dovremmo parlare di “pennellate” d’Italia, che da sempre donano un colore inconfondibile al quadro del Western Australia. La prima, forse non a caso, l’abbiamo scoperta con Roberto e Matilde, due artisti: scultore con la passione del canto lui, disegnatrice, produttrice e venditrice di abbigliamento artigianale lei. Davanti alla statua di sé stesso nelle vesti di pescatore scolpita...
da Emiliano Bechi Gabrielli | Gen 27, 2014 | Diario di Viaggio
Taxii?!? Hostel for Backpackers please… La sveglia, anzi le sveglie (dato che siamo due rimbambiti e lo sappiamo ne abbiamo messe due), suonano o forse non suonano, chi lo sa. Fatto sta che non le sentiamo, ma nemmeno lontanamente. Del resto stiamo dormendo così bene, beati in un letto a castello in una specie di cella 3 metri per 2, moquette luccicante per terra, zero finestre, soltanto una grata nel soffitto con un ventilatore che ogni mezz’ora sussulta… Forse era meglio rimanere nell’aereo, coccolati dalla nostra adorata Cathay Pacific. Beh, Denis si sveglia giusto in tempo alle 9 e mezza, non so come, forse ricordando nel sonno la penale per lasciare la “stanza” oltre le 10. Ci alziamo, doccia, denti e giù di corsa in reception per la consegna chiavi, ma soprattutto per entrare in internet e sperare che finalmente qualcuno ci ospiti sul suo “couch”… Per fortuna un tale di cui non si capisce il nome (forse Mazz??), senza foto profilo, di anni 67 e senza referenze, ci aveva già risposto la sera prima offrendosi di venirci a prendere all’aeroporto. Damn it! Decidiamo di accettare l’invito del probabile serial killer. Mentre lo aspettiamo, facciamo un giro per la città, siamo al centro di una metropoli da 1,5 milioni di abitanti e sembra di essere in una piccola località turistica italiana, traffico inesistente, calma assoluta, ritmi blandi, costumi e infradito ovunque. Ma forse siamo davvero in Italia, la prima persona che incontri appena uscito dall’aeroporto e a cui chiedi informazioni, entri nell’ostello e alla reception c’è un ragazzo italiano che parla con una tipa dall’indubbio abbigliamento nostrano, ti siedi a...