“Dobbiamo incontrare una ragazza domani, si chiama Sonia”
“Benissimo e cosa fa qui?”
“Balla…”.
Semplicemente balla Sonia Tardioli, danza sulla vita con passi leggeri ma decisi, come quello che l’ha portata in Australia il 24 dicembre del 2013.
Facciamo un passo indietro, proprio l’ultima sera a Milano, prima di partire per l’Australia a gennaio 2014, incontriamo a cena Federica che Denis conosce da anni, ci racconta di una sua amica che si è da poco trasferita a Perth. “Sonia è forte”, ci dice.
“dovete assolutamente incontrarla, ha qualcosa di speciale dentro, vi piacerà.”
Sono passati circa quattro giorni da quando siamo arrivati in Australia, ci siamo assestati, il mitico Murray oramai ci ha adottato e scarrozzato in giro per i dintorni di Perth nella nostra sfrenata ricerca di storie italiane. Il quinto giorno però decidiamo di noleggiare un’auto e siamo così pronti per andare a conoscere Sonia a South Perth.
Ci ha invitato a una cenetta di amici suoi italiani, e dopo grandi difficoltà nel trovare la stradina giusta, in ritardo di buoni tre quarti d’ora, per non smentirci mai, sporchi e malconci, veniamo accolti in un minuscolo appartamentino da vampate di affetto italiano, condite da cibarie immancabilmente nostrane.
Quella sera per la prima volta tocchiamo con mano una realtà bellissima, il legame profondo che si instaura repentino fra queste persone unite da un bisogno latente, a volte inconfessato, di affetto; quello che hanno lasciato in Italia, ma che ricercano qui dall’altro lato del mondo. Ci sono tre siciliani, un napoletano e due torinesi (non è una barzelletta); mangiamo, brindiamo e scherziamo; c’è chi è qui da tempo e quindi snocciola appassionanti racconti di esperienze vissute mentre i nuovi come Sonia ci parlano del lavoro, degli orari, della retribuzione, delle differenze con il nostro Paese. Sonia è torinese ed è arrivata a Perth a dicembre; è contenta perché ha trovato lavoro in uno studio odontoiatrico e forse la possibilità futura di essere “sponsorizzata” ed ottenere il “permanent VISA”. Le spieghiamo il nostro progetto ed entusiasta accetta subito di essere intervistata.
La rincontriamo dopo pochi giorni, questa volta nella bellissima Scarborough, una delle spiagge più in voga di Perth. Passeggiamo con lei sul bagnasciuga, stavolta muniti di macchina fotografica e illuminati da uno dei tramonti più spettacolari visti fino a quel momento in Australia. Siamo soli e la nostra ballerina è più sciolta, si apre con noi anche sugli aspetti emozionali dello stravolgimento in corso nella sua vita. Il sole prima di darci l’arrivederci al domani si è colorato di un rosso commuovente, e forse ha colorato anche gli occhi di Sonia, sono pieni di commozione, di felicità, di emozioni. Quel “qualcosa” di cui ci parlava Federica è li davanti a noi, ben visibile e in quel momento capiamo che la storia di Sonia farà parte di Italian Dreamtime.
Durante una serata a casa di Sonia pianifichiamo l’intervista davanti a delle deliziose cotolette fatte a mano rigorosamente secondo la ricetta della nonna. Decidiamo che il belvedere di South Perth sarà la nostra location, da li si gode di una spettacolare vista sullo skyline della città. Naturalmente orario tramonto per noi inguaribili romantici, fiduciosi che il sole accenda ancora una volta le emozioni dell’intervistata. Noi arriviamo con il nostro mini campervan noleggiato la mattina stessa e che ci porterà alla scoperta di Margaret River e del Western Australia a sud di Perth.
Sonia è un po’ tesa ed emozionata, ma provvediamo subito a rasserenarla coinvolgendola nei lunghi preparativi tecnici. Ciak si parte, l’emozione rimane ma la voce è sicura e fluida: le soddisfazioni ottenute già dopo poche settimane in Australia, le differenze con l’Italia e la delusione verso la propria patria, il nuovo lavoro e i nuovi incontri, la sfera sentimentale con la famiglia e gli affetti, il ballo e l’ hip pop, vera e propria ragione di vita, i progetti e le speranze per il futuro, la felicità. Quando finiamo è ormai buio, ma c’è una luce speciale nell’aria.
Di ritorno a Perth dal sud poche settimane dopo, incontriamo di nuovo Sonia. Oramai è una amica di Italian Dreamtime, durante la nostra assenza siamo rimasti in contatto, si informava quasi quotidianamente su di noi, scombinati in giro in camper per il profondo sud-ovest. Trascorriamo una bella mattinata a Freemantle, passeggiando per i mercatini e le tranquille stradine del centro e poi il pomeriggio al tramonto ci trasferiamo su di un pontile a south Perth. Ci mancano le riprese della Sonia forse più vera, quella che abbandona sé stessa alla musica. La luce è quella giusta, lo stereo portatile suona hip hop e sul pontile la timida ragazza di Torino si trasforma in musica in movimento.
I nostri giorni a Perth e nel Western Australia sono ormai finiti, ed è tempo di saluti. C’è anche Murray con noi, ci ritroviamo tutti insieme per una buonissima pizza; siamo tristi ma allo stesso tempo felici perchè sappiamo di aver incontrato, ognuno di noi, persone che rimarranno per sempre amiche.
Di ragazze come Sonia, che hanno lasciato il proprio paese e i propri affetti, traditi e delusi, ce ne sono molte. Ognuna però ha la propria storia, il proprio vissuto unico fatto di coraggio, emozioni, successi ed insuccessi, delusioni e gioie; ognuna irripetibile e ognuna straordinaria perché testimonianza di quella inesauribile ricerca della propria strada per la felicità che unisce i giovani d’oggi a quelli degli anni ’50 e di altre generazioni passate e siamo sicuri anche future.
Oggi Sonia, a distanza di un anno dal suo arrivo, ha ottenuto il permanent VISA, sogno di ogni ragazzo italiano in cerca di futuro in Australia.
Quanto cuore ci avete messo in questo progetto??? leggendo i vostri articoli e le varie storie di persone che come me hanno “lasciato” un qualcosa per poi “trovare” un qualcos’altro mi emoziona! Grazie, semplicemente grazie! Ho gli occhi appannati dalle lacrime!