Uluru aspettaci, stiamo arrivando!
Il nostro incontro con il simbolo dell’Australia è sempre più vicino… ormai non stiamo più nella pelle, il pensiero di avere ben presto Uluru davanti agli occhi rende questa attesa un crescere di tensione positiva.
A bordo della nostra jeep raggiungiamo la struttura dove soggiorneremo, il Sails in the Desert Resort.
Appena entrati restiamo senza parole. Northern Territory Australia ci ha voluto davvero fare un fantastico regalo facendoci dormire in questo resort dei sogni. Una struttura davvero spaziosa ed elegante, con ogni comfort, da wifi (per noi molto prezioso) a un’area relax con morbidi divanetti (che noi abbiamo occupato con laptop e fotocamere per portarci avanti con il lavoro), piscina, immenso giardino e poi… il ristorante… ma di questo parleremo in un secondo momento, è ora di prepararci!
Per cosa?
Siamo stati invitati alla serata “Sounds of Silence”, cena all’aperto con vista Uluru! Questa volta anche noi ci vestiamo a puntino… l’attesa ed emozione è tanta!
Un autobus ci aspetta fuori dalla hall del resort, saliamo, insieme a noi molti turisti provenienti da ogni parte del mondo. In pochi minuti arriviamo, scendiamo dal bus ed i nostri piedi sprofondano nella sabbia ancora calda del deserto, un percorso segnato da candele ci indica la via da seguire. Difficile spiegare battendo sui tasti di una tastiera cosa accadrà da questo momento in poi…siamo nel deserto, sul lato destro del sentiero un unico albero un pò rinsecchito, e proprio là, dietro ai suoi rami si intravede… l’emozione ci fa pure uscire una frase assurda
Ma è proprio lui? è Uluru?
Eh già, cosa mai potrebbe essere se non lui! È proprio lì, fermo immobile, maestoso, imponente… si lascia fotografare ed emana un’energia unica, è la magia di Uluru.
Un bicchiere di spumante e all’orizzonte il monolito più famoso del mondo, ma soprattutto, un’aria tiepida che ci accarezza il viso, in sottofondo un aborigeno suona il didgeridoo… forse a parole non si riesce a descrivere esattamente la situazione… ma è tutto surreale e magnificamente felice.
L’aperitivo è quasi terminato, un dingo curioso, o forse più che altro affamato viene a farci visita, lo salutiamo e ci spostiamo nel punto della cena.
Il ristorante è il deserto, le luci sono le stelle del cielo ed i quadri sono il fantastico Uluru ed in lontananza Kata Tjuta
Le tavole sono rotonde, le tovaglie bianche come anche le sedie, ci sediamo con altra gente che ben presto conosceremo e con cui condivideremo una serata davvero unica.
Cala la notte e si accendono le candele… romantico? Sì, romantico ma soprattutto coinvolgente!
La quiete e tranquillità della serata viene dolcemente interrotta da una danza aborigena… questo popolo è davvero ricco, ricco di storia, tradizione e leggende… non sarebbe male poter vivere un’esperienza in una tribù aborigena. Con questo spettacolo tradizionale si respira davvero la magia del posto.
La notte ormai ci ha avvolto, sopra le nostre teste una miriade di stelle, alcune piccole, altre davvero luminose… tutti con il naso all’insù ascoltiamo la spiegazione delle costellazioni che da così lontano riescono a far brillare i nostri occhi.
La serata termina, torniamo al resort con quella strana sensazione di leggerezza, siamo felici e con un’energia dentro davvero intensa!
Domani andiamo a vedere l’alba ai piedi di Uluru… chissà che sensazioni vivremo.
Il risveglio di Uluru
Suona la sveglia e noi siamo già pronti e armati di videocamera e fotocamera per immortalare il risveglio di Uluru. Arriviamo davvero vicini alla roccia, è ancora notte, si vedono appena le ombre, moltissime persone si sistemano nei punti predisposti per ammirare l’alba. Noi cerchiamo un posto un po’ più tranquillo e con la migliore angolatura per le riprese… ma esiste una location migliore di un’altra?
Uluru è così sorprendente che da qualsiasi punto lo si osservi regala emozioni forti.
Le prime luci iniziano a riscaldarci e piano piano si iniziano a raffinare i dettagli dei paesaggi. I colori si accendono, l’orizzonte da blu scuro diventa sempre più chiaro e il sorgere del sole aggiunge delle tonalità rosso fuoco… Uluru si sveglia e noi, lì in silenzio, ci godiamo lo spettacolo.
Ma come ha fatto a formarsi un “masso” così grande?
Ma che emozioni avranno provato i primi esploratori una volta arrivati qui, davanti ad Ayers Rock?
Quali leggende proteggono Uluru?
Queste, e molte altre, sono le domande che rimbalzano nelle nostre teste… ed il sole è già alto. I turisti se ne vanno, e noi, accompagnati dalla ranger, facciamo un piccolo giro a piedi fino al punto più vicino raggiungibile… è già caldo e tutto sembra tornare normale… il deserto, il rosso della terra e l’immenso Uluru a vegliare la giornata.
Torniamo in hotel per la colazione… e sì… questa colazione merita una nota.
Il Sails in the Desert Resort non ti offre una colazione, ma un pranzo, merenda e cena tutto compreso… un buffet così ricco non l’avevamo mai visto, dolce e salato certo, ma c’è veramente di tutto e di più, perfino pesce! Ogni palato qui trova davvero soddisfazione ed estasi!
Dopo la ricca colazione ci dedichiamo al lavoro, poi nel tardo pomeriggio escursione a Kata Tjuta. Questo è un luogo sacro per gli aborigeni, è conosciuto anche come Monti Olgas, e, insieme a Uluru, caratterizzano questa parte di Outback, il cuore australiano.
La nostra amica ranger ci accompagna a visitare Kata Tjuta, non si può fotografare ovunque perché, essendo luogo sacro agli aborigeni, c’è il divieto, solo alcuni punti sono liberi di essere immortalati. Facciamo un’escursione di circa 2 orette, e costeggiamo i bellissimi Monti Olgas, camminandoci a lato si possono notare delle crepe particolarissime…ma… ad un certo punto… vediamo una cosa davvero rara, la nostra stessa ranger ci racconta che in 6 anni di lavoro non l’ha mai vista.
Cos’è?
È un canguro che sta discendendo i Monti Olgas saltellando!
Quasi non si notava, il suo colore si mimetizza perfettamente con la roccia, a “incastrarlo” l’ombra nera che, saltellando su e giù, ha attirato la nostra attenzione! Siamo perfino riusciti a immortalarlo in una foto… un bellissimo regalo per il team di Italian Dreamtime… la magia di questo posto si può respirare.
Il piccolo trekking prosegue verso Walpa Gorge, altro luogo sacro per gli aborigeni. Nelle nostre teste sono impressi i paesaggi di queste montagne rosse, che, non si sa come, trasmettono energia e al tempo stesso serenità.
Sta arrivando l’ora del tramonto, il caldo è ancora forte, e soprattutto le mosche non ci danno tregua, ma loro lo sentiranno il caldo? Potrebbero riposare un po’ all’ombra… niente, vogliono farci da Cicerone ed accompagnarci costantemente.
Ben presto comunque ci dimentichiamo di questi fastidiosi insetti, il sentiero si addentra nella spettacolare Walpa Gorge, sono sempre quelli i colori che si vedono, il rosso della roccia e l’azzurro acceso del cielo, eppure queste due tinte accostate emozionano continuamente. Arriviamo fino al punto panoramico proprio all’interno della gola, il sole sta per tramontare, siamo soli, c’è un grande silenzio e vorremmo quasi restare qui… è impressionante come la natura, senza la parola, unicamente con la sua bellezza, riesca ad incantare continuamente.
È ora di rientrare al resort… domani prenderemo l’aereo per Alice Springs da dove poi inizierà un’altra avventura… questa volta a bordo di un nuovo mezzo, il treno, o meglio a bordo del “The Ghan”!