Nella prima puntata della nostra serie web, racconteremo la storia di Giacomo, in fuga dall’Italia alla ricerca di una vita migliore, in una delle città più belle del mondo, Sydney.
“Il più delle volte arrivo stremato al termine di una giornata passata a cuocermi al sole, in mezzo al mare a parlare con gli allievi in una lingua non mia… Poi, dopo aver ormeggiato la barca, un saluto e via a mettere tutto a posto per il giorno successivo. Ecco quello è il momento migliore. Dopo aver fatto il mio dovere, mi godo la quiete dell’ harbour al tramonto. I colori diventavano più tenui, il sole non più caldo come durante il giorno e intorno a me quella leggera brezza che respiro a pieni polmoni. Mi sento stanco, ma rigenerato nell’anima; felice per la grande fortuna di essere in un posto magnifico, seguendo quella grande passione che per me è la vela. Mi sento… leggero… semplicemente e meravigliosamente felice!”
Giacomo e la sua nuova vita al Rushcutters Bay Park, Sydney
Incontrare Giacomo è stato così naturale da sembrare di conoscerlo da tutta la vita.
Amici comuni ci hanno portato ad incrociare la sua strada – pardon… la sua rotta – perché questa storia parla di destino, di vento da seguire e naturalmente di coraggio.
Quel coraggio che caratterizza gli uomini di mare. Tranquillità apparente – come vento – e la pazienza di saper aspettare l’attimo fuggente.
E così Giacomo, partito da Bologna poco più che trentenne con alle spalle un lavoro e poca soddisfazione personale, si ritrova quaggiù. Dall’altra parte del mondo, in Australia. Una nuova realtà, una nuova vita, una nuova sfida, ma col pacifico in sottofondo.
“C’è un posto, nella baia di Sydney, che chiamano “the Heads”. Si tratta dei due capi che delimitano l’entrata della baia, e oltre ai quali comincia l’Oceano aperto. Mi ricordo che la prima volta che passai quei capi in barca ero emozionato come un bambino. Il mare diventa più possente e davanti a te niente terra per migliaia di miglia! In quel momento mi sono sentito veramente un puntino al cospetto della magnificenza dell’Oceano!”
Già perché in Italia il lavoro dei sogni non puoi nemmeno permetterti di sognarlo. Lo skipper… Lo skipper lo si fa al massimo nel tempo libero, si può prendere una vacanza ma….. In Australia, la terra dei sogni, beh qui… Qui i desideri sembrano avverarsi, per cui quando Giacomo si presenta a Rushcutters Bay Park, beh in un attimo lo mettono su una barca…
“Welcome on board, sailor.“
E così si svela ad Italian Dreamtime raccontaci un po’ la sua storia, in compagnia di una bionda – una certa Coopers – in un pub con musica live a Circular Quay. Difficile non fare caso alla magia dell’Opera House by night.
“Sono stato a Melbourne, ma dopo un po’ sentivo che il mio vento mi spingeva da un altra parte. Sydney è il posto perfetto per vivere il mare, contornato da una grande e magnifica metropoli in sottofondo.”
Un pomeriggio da sogno, a vela
Nei giorni successivi rincontriamo Giacomo, che ci porta a vivere uno dei più bei ricordi che la nostra “troupe” possa ricordare. Peccato che Renato (appena partito) e Francesca (in arrivo) non potranno godersi questo paradiso, o meglio potranno immaginarlo attraverso la forza delle parole del nosrto capitano e del magnifico video-racconto realizzato, il primo della nostra serie-web.
Starpack, così si chiama la 24 piedi che ci scarrozza qua e la per la Rushcutters Bay…. Accarezziamo il Sydney Harbour Bridge e sfioriamo il National Park. In lontananza, l’oceano, quello vero. Si intravede all’orizzonte quel gran vento all’uscita della baia; quella forza inaudita che ti aspetti si, ma quando ti travolge, è un’altra cosa. Quell’oceano inaudito che porta dapprima in Nuova Zelanda e poi in quel fantastico mondo che risponde al nome di Oceania.
“Si dice che un bravo marinaio è quello che esce con mare forza 8. L’ottimo marinaio è quello che con mare forza 8 sta a casa a bersi una birra.”
Tra una risata, e una strambata, accompagnato da una skipper provetta, un e un navigatore esperto – solo nei suoi sogni, e un regista di inaudito talento; Jacko ci regala un tramonto che mai dimenticheremo, e in sottofondo la colonna sonora della sua vita. Ci racconta la nascita della sua passione per la vela, con il babbo, il suo grande maestro, e poi le esperienze alla scuola di vela les Glénans (Fra) e quella voglia sconfinata di vivere veleggiando, viaggiando, sorridendo.
Dopo aver ormeggiato e sistemato le ultime cose, Giacomo – come ogni giorno – si lascia rapire dalla magica atmosfera di quella baia. passeggia spensierato… pensa… respira. E immagina che sfiorando l’oceano con una mano, si arrivano a toccare tutte le coste del mondo. In un attimo, puoi arrivare a casa.
Un sorriso, una lacrima, la malinconica che si sposa con il rosso del tramonto, ma la consapevolezza di vivere un sogno, in un mondo molto più lontano dei 20.000 km che lo separano dall’Italia. Un mondo dove tutto è più facile, più a portata di mano.
Giacomo e i suoi occhiali scuri a nascondere gli occhi lucidi si girano verso di noi:
“Vorrei trasferirmi a nord, le Withsunday Islands dicono essere un paradiso…”
Ed è li che se destino e vento lo vorranno, lo rincontreremo.
Buon Vento Jacko.
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